Le tecniche di restauro conservativo permettono la sostituzione della parte di dente danneggiato con dei materiali che simulano le caratteristiche fisiche del tessuto dentario.
I materiali che vengono utilizzati in questo studio sono le resine composite costituiscono materiali completamente atossici ed estetici (compositi nanoceramici). Hanno la capacità di legarsi al dente con un sistema adesivo che raggiunge la sua massima unione sullo smalto.
Immagine rappresentante i materiali utilizzati in questo Studio.
Le resine raggiungono la loro indicazione assoluta nelle otturazioni dei denti anteriori dove è fondamentale, oltre al colore, la forma e l’integrazione tra il materiale da otturazione e la parte di dente residuo per raggiungere un perfetto mimetismo ed il ripristino dell’estetica.
Sono soggette, pero’ ad una minor resistenza alla carie secondaria, sopratutto nei punti in cui l’adesione non è direttamente sullo smalto, motivo per il quale risultano essere fondamentali:
- sia il loro posizionamento corretto (che richiede maggior attenzione ed una tecnica operativa più complessa, rispetto all’uso dell’amalgama);
- sia i programmi di prevenzione.
Immagini che mostrano la bontà (estetica e funzionale) dei materiali compositi.
Dal 2008, anno in cui il primo Paese dell’Unione Europea ha bandito l’utilizzo dell’amalgama in odontoiatria, l’utilizzo dell’amalgama di argento come materiale di ricostruzione, è stato, prima ridotto e poi azzerato.
Anche se utilizzata in passato per le sue qualità indiscusse, esistono numerose controindicazioni quali il colore metallico che nel tempo tende a scurirsi con un meccanismo di ossidazione ed il sospetto il fatto che il mercurio, che fa da legante, si possa liberare ed andare a depositare in alcuni organi del nostro corpo ed in qualche caso, determinare l’insorgenza di malattie.
Per questi sospetti ne era stato vietato vietato il loro utilizzo in donne in gravidanza ed in soggetti in età evolutiva dal 2004.
“Denti Tossici” – Lorenzo Acerra / Gli effetti dell’amalgama