Crediamo che i pazienti abbiano diritto al rispetto morale e, che le loro esigenze siano messe al centro del fulcro decisionale del medico. Concetto più semplice, ma che guida le decisioni terapeutiche quotidiane, risulta essere una banale domanda alla quale ci sottoponiamo costantemente: “quale terapia farei se il paziente fosse mio figlio?”